\paperw5052 \margr0\margl0 \plain \fs20 \pard\tx456\tx1176\tx1896\tx2616\tx3336\tx4056\tx4776\tx5496\tx6216\tx6936\tx7656\tx8376\tx9096\tx9816\tx10536\tx11256\tx11976\ATXts192\ATXbrdr0 \f1 \fs20 La loro capitale, \b \cf4 \ATXht33511 Tula\b0 \cf0 \ATXht0 (chiamata dagli Aztechi ôTollßnö, ômetropoliö), venne fondata presumibilmente nel 968 della nostra era, ma qui iniziano a sovrapporsi i fatti storici al mito: le antiche cronache racco
ntano che il capo nonoalco Mixc≤atl (ôserpente del cieloö), fondatore della dinastia dei Toltechi, giunge nella valle di Anßhuac e sposa la principessa Chimalma (ôscudo giacenteö) che nel 947 dα alla luce Ce ┴catl Topiltzin (ôSignore Uno Cannaö) che dive
nterα re e fonderα Tula. Egli stesso si riconosce come reincarnazione di Quetzalc≤atl (ôserpente piumatoö), il Dio che dispensa ogni bene agli uomini. Dopo ventÆanni di regno, Quetzalc≤atl viene spodestato dal suo rivale Tezcatlipoca (ôspecchio fumanteö,
nonchΘ Dio della Guerra, colui che introduce il sacrificio umano presso i Toltechi), ed Φ costretto a fuggire con il suo popolo a \b \cf4 \ATXht33531 Cholula\b0 \cf0 \ATXht0 , dove giunge nel 987. Quetzalc≤atl Φ lÆultimo re teocratico dei Toltechi, dÆor
a in poi governati soltanto da sovrani-guerrieri. Anche da questa cittα viene cacciato ed inizia cos∞ la diaspora degli esuli Toltechi che dapprima migrano verso la costa del Golfo, a \b \cf4 \ATXht31081 El Tajφn\b0 \cf0 \ATXht0 , ed in seguito approdano
sulla costa dello Yucatßn dove partecipano alla rinascita di \b \cf4 \ATXht261 ChichΘn Itzß\b0 \cf0 \ATXht0 . Secondo altre fonti, Quetzalc≤atl si dα fuoco trasformandosi nel pianeta Venere, oppure prende il mare su una zattera di serpenti, promettendo
di tornare un giorno sulla terra quando riporterα la prosperitα agli uomini. QuestÆultima leggenda Φ alla radice dellÆequivoco creato dallÆarrivo per mare di \b \cf4 \ATXht521 CortΘs\b0 \cf0 \ATXht0 , che viene confuso in un primo momento con il risorto